Milano, 4 aprile 2023 – Andrea De Micheli, presidente di Web3 Alliance, primo consorzio italiano che riunisce i player del web 3.0, in merito alla decisione del Garante della Privacy di imporre il divieto dell’utilizzo di ChatGPT, ha dichiarato:
“Dopo il blocco all’accesso applicato da OpenAI a ChatGPT, su richiesta del Garante italiano, il mercato professionale sta già alacremente cercando soluzioni che permettano di aggirare il divieto imposto: utilizzare una VPN (Rete Privata Virtuale) a pagamento per non essere geograficamente tracciati e quindi poter utilizzare indisturbati i servizi dell’AI. Ma è questo il modo corretto di affrontare il problema, sollevato dal Garante? Pensiamo davvero che lo sviluppo dell’AI non debba sottostare ad alcun vincolo o, piuttosto, riteniamo che l’argomento sia degno di essere seriamente affrontato senza imporre divieti a priori?
Applicando norme e divieti senza una adeguata contestualizzazione – prosegue De Micheli – non si ottiene nulla per proteggere i cittadini dall’utilizzo fraudolento dei propri dati, ma si compromette irrimediabilmente la propria credibilità, entrando nell’ambìto club dei vietatori, che fino a ieri, a quanto pare, era abitato da alcuni paesi noti per la ferrea protezione della privacy dei loro cittadini, quali Russia, Cina, Iran, Egitto, Cuba, Siria e Corea del Nord.
L’Italia si pone sicuramente come il capofila europeo di una richiesta di regolamentazione a livello di Sistema Europa dello sviluppo e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia in ambito professionale che ricreativo. Una tecnologia con la quale dovremo tutti noi necessariamente fare i conti perché parte degli elementi dell’innovazione imprenditoriale con cui abbiamo a che fare giornalmente.
Siamo a favore di uno sviluppo normato ma che, prima di tutto, guardi al sistema economico italiano e al sostegno dell’innovazione pubblica e privata per garantire la competitività del Sistema Paese a livello internazionale. Chiediamo quindi al legislatore che crei le condizioni per lo sviluppo di un quadro normativo in grado di non porre limiti all’innovazione ma che, al contrario, renda sicuri e accessibili i servizi e gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale alle persone e alle imprese”.
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